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2012-07-21 08:54:33 UTC
Tutto il giorno il capo famiglia provvedeva alla battitura delle olive per farle cadere a terra mentre la moglie e i figli raccoglievano da terra le olive e le mettevano dentro dei sacchi di tela. La sera le olive venivano portate a casa sino alla fine della raccolta. Finita la raccolta, le olive venivano trasportate al frantoio per la spremitura e l'olio veniva conservato in contenitori chiamati giarre.
Desiree Toia classe 3 ^ H
Per andare in campagna a raccogliere le olive ci si alzava verso le sei del mattino. Si raggiungeva la campagna con i carri o a piedi. Alla raccolta partecipava tutta la famiglia e qualche operaio.
Prima si raccoglievano le olive che erano cadute a terra; poi si appoggiavano delle scale lunghissime agli alberi e con le mani e con un bastone lunghissimo si facevano cadere le olive dall'albero per terra, da dove si raccoglievano per metterle nei panieri.
Il pasto dei partecipanti era sempre uguale. Nell'intervallo si mangiava quello che si portava da casa, pane di frumento e olive mature, chiamate passuluni.
Alla fine della raccolta, dai panieri le olive si svuotavano nei sacchi, che venivano caricati sui carri trainati dal mulo o dal cavallo o dagli asini (scecchi) e si portavano o trappitu, cioè al frantoio, dove venivano lavate e schiacciate per ottenere l'olio, che si conservava nelle giarre di creta, recipienti per conservare l'olio.