Non ti preoccupare, abbiamo capito perfettamente la tua domanda e ti esprimi benissimo in italiano.
Intanto non si chiama Francesco I come un re o un imperatore; si chiama Francesco e basta, è questo l'uso dei papi (Giovanni Paolo I è stata un'eccezione perché si trattava di una combinazione inedita, ottenuta unendo i nomi dei suoi due predecessori Giovanni XXIII e Paolo VI) ma soprattutto una scelta di umiltà (il papa non è un "primo" in nulla).
Venendo alla persona di papa Bergoglio, ci sono aspetti indubbiamente positivi (la semplicità, l'umiltà, la frugalità, l'attenzione per i poveri e i bisognosi), "politicamente" importanti (l'America Latina da un lato è la parte del mondo dove ci sono più cattolici - più che nella nostra vecchia (in tutti i sensi) Europa - e dall'altro quella dove la Chiesa Cattolica sta perdendo più fedeli a causa del proselitismo moderno e "aggressivo" delle chiese protestanti americane, che dispongono di grandi mezzi finanziari per via delle donazioni dei ricchi sostenitori statunitensi, quindi occorreva da un lato dare importanza e dall'altro rilanciare quella parte del mondo), di interessante novità (il primo papa americano, il primo papa gesuita, il primo papa Francesco...). La storia personale del papa, poi, è interessante: non si tratta di un teologo o di un uomo di curia, ma di un pastore di anime con vasta esperienza di vita laicale (nato in una famiglia umile, è stato buttafuori in un locale, ballerino di tango, fidanzato, tifoso di calcio...) e ovviamente soprattutto ecclesiale (Buenos Aires è una metropoli piena di problemi). Naturalmente non mancano polemiche, controversie, lati oscuri: se Ratzinger era stato nella Hitlerjugend, Bergoglio è stato accusato di aver taciuto negli anni della dittatura delle giunte militari (quelle dei desaparecidos, ricordi?) ed è stato persino sentito come testimone in alcuni processi contro militari del passato regime. Ma ricorderai che papa Wojtyla si era affacciato al balcone della Moneda insieme a Pinochet e aveva inviato un caloroso messaggio al dittatore cileno e alla sua famiglia... insomma, nessuno è perfetto...
Venendo al futuro, sono tante le sfide che attendono il nuovo papa: pedofilia e IOR, certo, ma anche evangelizzazione dell'Occidente sempre più lontano dalla fede (sempre meno praticanti ma anche sempre meno vocazioni), concorrenza con l'islam (soprattutto in Africa e nelle Filippine) e le chiese protestanti (soprattutto in America Latina, come dicevo), problemi con i regimi totalitari che opprimono i cristiani (la Cina e la sua "chiesa nazionale") o nei paesi in cui la minoranza cristiana è oggetto di persecuzioni (spesso "tollerate" dall'autorità) da parte delle fasce estremiste della religione maggioritaria (India, Indonesia, Pakistan...) e naturalmente dialogo con le altre confessioni cristiane e le altre religioni, islam ed ebraismo in testa...
Speriamo non si tratti solo di un'astuta operazione di facciata (il gesuita latinoamericano per molti è la perfetta incarnazione della più raffinata ipocrisia) per gettare fumo sugli occhi dei fedeli e dei laici e nella sostanza lasciare le cose come stanno. Staremo a vedere!